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Visita

Dedicato alla persone che sedendosi qui ne parleranno

Alberto Garutti
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Per mappare il territorio di Trivero, Alberto Garutti si è fatto aiutare dalle insegnanti e dagli alunni di una classe quinta della locale scuola primaria, chiedendo ai bambini di scegliere, descrivere e disegnare un cane presente in situ: Eva, Pulce, Sbadiglio, Lampo, Ferro, Sissi e Otto, Luna…

Ciò gli ha consentito di entrare in contatto con i ragazzi, i loro famigliari e i possessori degli animali, incontrandoli, fotografandoli e coinvolgendoli nella realizzazione del progetto. Il risultato è un’opera pubblica che può essere utilizzata (e “adottata”) da tutti: una serie di panchine in cemento sulle quali siedono uno o più ritratti dal vero dei cani, con incisa la seguente didascalia: Il cane qui ritratto appartiene a una delle famiglie di Trivero. Quest’opera è dedicata a loro e alle persone che sedendosi qui ne parleranno.

Le panchine sono state disseminate in vari luoghi d’incontro e attività cittadini, tra cui il Centro Zegna, il Municipio, il giardino delle scuole di Ronco, la piazza della Chiesa Matrice di Gioia, i campi sportivi antistanti il Palazzetto dello Sport a Ponzone (v. mappa sulla brochure in pdf).

L'ARTISTA

Alberto Garutti

Alberto Garutti è nato a Galbiate (Lc) nel 1948. Vive e lavora a Milano. Dal 1989 è titolare della cattedra di pittura dell’Accademia di Brera e dal 2002 insegna presso la Facoltà di Architettura di Venezia (IUAV). Ha partecipato alla Biennale di Venezia (1990), dell’Avana (2000) e di Istanbul (2001).

La sua ricerca di un dialogo aperto tra opera d’arte, spettatore e spazio pubblico, gli è valsa l’invito a realizzare lavori per città e musei di tutto il mondo.

Nel 2000 ha realizzato a Bergamo, una delle sue opere più note, Ai nati oggi, che accende i lampioni di Piazza Dante ogni volta che all’ospedale locale nasce un bambino. Nel 2002, a Kanazawa, ha creato un’installazione luminosa che accompagnava la costruzione del 21st Century Museum of Contemporary Art, coinvolgendo i residenti della zona. A Bolzano, nel 2003, ha edificato nel quartiere popolare Don Bosco un Piccolo Museion, una “cabina” trasparente che accoglie le opere del museo d’arte cittadino, portandole tra la gente.

Nel 2009, a Roma, Garutti è intervenuto nel cantiere del MAXXI di Zaha Hadid con un’installazione dal titolo: In una sala del nuovo museo MAXXI le luci vibreranno quando in Italia un fulmine cadrà durante i temporali. Quest’opera è dedicata a tutti coloro che passando di lì penseranno al cielo.

Nel 2012, il Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano gli ha dedicato la sua prima retrospettiva, dal titolo: Didascalia / Caption.