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Le banderuole colorate

Daniel Buren
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Fin dagli anni Sessanta, Buren opera “in situ”, cioè progetta e realizza opere pensate su misura per un determinato spazio e pubblico.

Per i propri interventi, sfrutta un “utensile visivo” (outil visuel) di disarmante semplicità: un motivo – sempre identico – a bande verticali bianche da 8.7 cm, alternate ad altri colori, che è diventato il suo simbolo.

Con “Le banderuole colorate, lavoro in situ, 2007, Trivero”, l’artista incornicia il perimetro delle terrazze panoramiche del Lanificio Zegna con un arcobaleno di 126 bandiere, fluttuante tra verde e azzurro, in base a una sequenza di sette tonalità della scala cromatica Pantone.

Per un effetto ottico, le diverse sfumature sembrano fondersi in un unico colore, inedito e variabile a seconda delle condizioni di luce. Un “gran pavese” che assolve al compito elementare di segnare il vento, registrando i mutamenti delle stagioni, ma anche di trasformare con l’aiuto del colore un luogo profondamente familiare a tutti i Triveresi.

L'ARTISTA

Daniel Buren

Artista di fama internazionale, Daniel Buren (Boulogne-Billancourt, 1938) ha ricevuto nel corso della sua lunga carriera molti riconoscimenti e premi, fra i quali il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 1986 e il Praemium Imperiale per la pittura della Japan Art Foundation, nel 2007.

Dopo gli studi all’Ecole des Métiers d’Art e all’Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, a metà degli anni ’60 inizia a realizzare interventi pubblici, installazioni e mostre in tutto il mondo.

Alla sua prima personale alla Galleria Apollinaire di Milano, nel ’68, seguono la dibattuta partecipazione alla 5th International Exhibition al Guggenheim di New York, nel ’71, e alla Documenta V curata da Szeemann nel ’72, che ne affermano il prestigio nell’ambito dell’Arte Concettuale.

Innumerevoli i lavori permanenti che testimoniano la sua ricerca: tra questi, lo spettacolare Les Deux Plateaux (1985-1986) nella Corte d’Onore del Palais-Royal a Parigi; Sens dessus Dessous (1994), al Parc des Célestins di Lione; 25 Porticos: The Color and its Reflections (1996), Tokyo; Sulle vigne: punti di vista, al Castello di Ama, Gaiole in Chianti (2001); Puente de la Salve, sull’omonimo ponte adiacente al Guggenheim Museum di Bilbao (2007).

http://www.danielburen.com/