La crisi originata nel Paese a seguito delle elezioni politiche del dicembre 2007 ha drammaticamente peggiorato le condizioni della popolazione di Nairobi ed in particolare di quella presente negli insediamenti informali. La copertura di servizi sanitari della comunità di Kibera e degli altri slum di Nairobi è del tutto insufficiente a far fronte ai problemi della popolazione che normalmente abita nell’area e la presenza di nuovi sfollati rischia di aggravare la situazione dei soggetti più vulnerabili, in particolare dei bambini. Amref, in risposta alla crisi del Paese e a seguito di un’analisi preliminare dei bisogni sanitari prioritari ha avviato un progetto supportato dalla Fondazione Zegna e finalizzato al sostegno sanitario delle popolazioni raccolte nei campi profughi improvvisati nelle città e nello slum di Kibera. Il personale medico del progetto ha visitato 9764 pazienti nel corso di tre mesi (febbraio – aprile 2008), riscontrando la presenza delle medesime patologie nei vari campi profughi: infezioni acute delle vie respiratorie, infezioni intestinali e malattie della pelle, oltre ad un alto numero di casi di malaria. Oltre alla cure, sono state avviate numerose sessioni di educazione e formazione sanitaria che hanno affrontato svariate tematiche: dall’igiene di base alla nutrizione, dai metodi per la potabilizzazione dell’acqua – che nei campi allestiti risulta scarsa e spesso contaminata – alla prevenzione dell’HIV/AIDS, della tubercolosi e della malaria. Unitamente a queste attività sono stati forniti servizi di consultorio e per il test gratuito dell’HIV, di test e counseling diagnostico per la tubercolosi insieme a svariati altri servizi e test di laboratorio. Un’attenzione particolare è stata prestata a donne e bambini, promuovendo e proteggendo la salute e lo stato nutrizionale della famiglia attraverso un programma di Family planning. Sono state assistite donne incinte con numerosi servizi antenatali (test di laboratorio, somministrazione di ferro, acido folico e antitetanica) e sessioni informative. Sono stati vaccinati – contro tubercolosi, difterite, tetano, pertosse, morbillo, epatite, meningite e poliomelite – bambini dagli 0 ai 5 anni di vita con l’obiettivo principale di ridurre il tasso di morbilità e mortalità. A seguito delle attività di monitoraggio della crescita infantile effettuate su bambini di età inferiore ai 5 anni, per far fronte ai casi più gravi di malnutrizione, si è provveduto ad avviare programmi nutrizionali attraverso la somministrazione di miscele di cereali e di vitamina A. Molti i casi di bambini traumatizzati dalla crisi e dalla violenza dei disordini: per loro in particolare ma anche per gli adulti è stato istituito un servizio di sostegno psicologico con sessioni di psicoterapia di gruppo e individuale.