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Podere Case Lovara, il nuovo Bene FAI in Liguria

Immagine-FocusMesco

Conclusa la prima importante fase di restauri, apre al pubblico il Podere Case Lovara a Punta Mesco, un angolo di paesaggio rurale storico nel Parco Nazionale delle Cinque Terre. Ne parliamo con Anna Zegna, Presidente di Fondazione Zegna, che ha permesso la realizzazione dell’intero lotto di lavori.

 

Da dove ha origine la dedizione all’ambiente e alla natura di Fondazione Zegna?

La nostra Fondazione di famiglia nasce nel 2000 ispirata e dedicata a Ermenegildo Zegna, nostro nonno e fondatore del Gruppo, uomo di grande visione imprenditoriale e mecenate. Il suo “pensiero verde”, che già a partire dagli anni ‘30 lo spinse a trasformare la brulla montagna circostante il Lanificio con la messa a dimora di 500.000 conifere e migliaia di rododendri, ancora oggi ispira le azioni di Fondazione Zegna in Italia e nel mondo. Inoltre, da ecologista antelitteram individuò i principi che nel 1993 ci portarono a creare Oasi Zegna, un’area protetta di 100kmq e un laboratorio all’aria aperta che valorizza la relazione tra uomo, natura e cultura della montagna, con una particolare attenzione per le famiglie e i bambini. Seguendo il suo esempio, ancora oggi, qualità e dedizione al lavoro imprenditoriale vivono in armonia con la protezione dell’ambiente naturale, il benessere e lo sviluppo culturale della comunità.

 

Come nasce la collaborazione con il FAI?

Mio padre Angelo e mio zio Aldo furono tra i primi sostenitori del Fondo Ambiente Italiano, chiamati da Giulia Maria Crespi, a far parte de “I 200 del FAI”. La naturale evoluzione è stata, a partire dal 2002, quella di condividere la missione del FAI attraverso Fondazione Zegna, contribuendo alla salvaguardia e valorizzazione dei giardini di importanti beni nell’Italia settentrionale: dal Castello di Masino a Villa Della Porta Bozzolo. La condivisione dei valori nei quali la nostra famiglia ha sempre creduto sono alla base di questa collaborazione virtuosa. Dal 2014 Oasi Zegna ha ottenuto il patrocinio del FAI e questo ha inaugurato un nuovo cammino comune verso la salvaguardia e la promozione del nostro territorio.

 

Perché avete scelto di sostenere il progetto per il recupero di Podere Case Lovara?

Case Lovara a Punta Mesco, anche se in un contesto molto differente, ha delle profonde analogie con Oasi Zegna e questo ci ha convinto a intraprendere un progetto a 360°, frutto anche della condivisione di conoscenze acquisite in oltre vent’anni di gestione del territorio dell’Oasi e delle relazioni con la comunità che lo abita. La tragica alluvione del 2011 ha reso evidente che il paesaggio delle Cinque Terre, storicamente segnato da una forte interdipendenza tra natura e uomo, sopravvive solamente trovando nuovi modelli di tutela ambientale e sviluppo sostenibile. Le attività economiche – sia agricole, che turistiche – sono quindi fondamentali per il mantenimento e la salvaguardia di un territorio particolarmente fragile.

 

Cosa significherà la rinascita di Punta Mesco per il territorio delle Cinque Terre?

La rinascita di Punta Mesco rappresenta un modello pionieristico di collaborazione tra istituzioni private e pubbliche, sia a livello nazionale che locale. Sono convinta che oggi per la piena riuscita di un progetto, sia fondamentale la collaborazione tra pubblico e privato. In questo modo si arricchiscono le competenze, ma soprattutto vengono coinvolti i cittadini, che con il loro contributo volontario sono una risorsa fondamentale del nostro Paese. Quello che vedo per il futuro delle Cinque Terre è uno sviluppo sostenibile, basato sull’accoglienza e sull’educazione di un turismo attento e responsabile, capace di generare quelle risorse necessarie per mantenere il territorio in salute. Non dobbiamo mai dimenticare che il pianeta è come un grande giardino di cui noi siamo i custodi. Oggi già molti stranieri frequentano questo luogo; è fondamentale adesso far innamorare anche gli italiani e in particolare i giovani di questo angolo di paradiso abbarbicato tra cielo e mare.

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