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Il campionario Zegna: il domani ha una certa età

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Osservando i tessuti di un campionario Zegna si vive un’esperienza curiosa e duplice. Quella dell’apprezzamento (con la vista, ma anche con il tatto e, a volte, con l’udito, perché certe stoffe “frusciano” in modo particolare) di fronte a manufatti ancora perfetti e vivi dopo decenni dalla loro produzione, e quella della sorpresa rispetto alla evidente attualità di quei medesimi tessuti. Riuscire a “vedere” quella bellezza e quella freschezza è una delle prerogative di ogni buon creativo. Cogliere la possibilità di conservare la suggestione del passato per reinterpretarne la forza nell’innovazione richiesta dal presente e dal futuro è una delle attitudini di ogni buon disegnatore. Nel mondo Zegna tali attitudini e tali prerogative sono così connaturate in chi progetta e realizza le collezioni tessili da poter essere considerate prassi, ossia parte del processo creativo e produttivo. Ma anche un elemento dell’identità dell’azienda, al punto da volere condividere quella stessa esperienza, per quanto in modo esclusivo, unico, in occasione degli Heritage Day Zegna che, ormai da qualche anno, rappresentano un appuntamento da non perdere.

L’apertura straordinaria novembrina di domenica 14, che coincide con la Settimana della Cultura d’Impresa, giunta alla ventesima edizione, permetterà ai visitatori, ancora una volta, di entrare fisicamente nello scrigno del Gruppo Ermenegildo Zegna per osservare da vicino, anzi toccare il prodotto di una trasformazione. La testimonianza di ciò che è stato, conservata nell’Archivio Zegna diventa “materia prima” per ciò che è e per ciò che sarà. La conservazione della documentazione e della memoria è un’operazione solo in minima parte “museale”: quando si ha a che fare con gli archivi si è sempre in una situazione dinamica, mai statica. L’heritage, almeno per come lo intende Zegna, non è contemplazione, bensì propulsione.

L’azione propulsiva non è però replicazione. Zegna non copia la sua tradizione: ne trae ispirazione, la aggiorna, la rilegge alla luce di un mondo differente, sempre in evoluzione, che giustamente pretende attenzione per la sostenibilità dei processi produttivi, ma anche dei prodotti stessi nel loro destino d’uso e di disuso. Questo nuovo assetto concettuale, prima ancora che industriale, si può osservare anche nel rapporto tra “antico” e “moderno” che l’allestimento e il percorso di visita dell’Heritage Day Zegna propongono.

E tutto questo, vera sfida di sintesi tra eccellente moda e modelli virtuosi, senza derogare al gusto, allo stile. Zegna in questo è intrinsecamente un modello perché rielabora i propri archivi rispettandone l’essenza, ma senza formalismi o schematismi. Così un panno nato un secolo fa per servire da mostreggiatura su divise o uniformi civili e militari può trasformarsi – ecco, in concreto, la trasformazione – in un tessuto che richiama il carattere deciso, ma morbido di quei panni ma ne riqualifica l’utilizzo. Non più piccoli ritagli dai colori spesso sgargianti per segnalare sui colletti o sulle spalline un grado o un ruolo, una funzione amministrativa o un reparto delle forze armate, bensì interi tagli per confezionare giacche eleganti, ma sportive, dalle cromie più discrete, che conservano quella morbidezza compatta da velluto spesso che solo l’extrafollatura può conferire. L’accostamento tra i campionari di allora, creati dal fondatore Ermenegildo Zegna per altri tempi e per altri uomini, e la loro rivisitazione evidenzia la potenzialità di un giacimento eccezionale come l’Archivio Zegna che in chiave di opportunità di trasformazioni analoghe è, di fatto, inesauribile. Anche perché, contrariamente ad altre realtà similari, custodisce anche il corredo documentario e iconografico completo che permette la più ampia ed efficace conoscenza di quanto conserva in termini di memoria di prodotto.

In effetti, anche il campionario Heberlein costituisce un esempio convincente. Si potrà accedere anche a quella parte dell’Archivio Zegna (inaccessibile di norma, come la “sala campionario” nella quale sono schierati i libroni di Monsù Gildo) e si potrà constatare come la varietà delle stampe su tessuti impalpabili – la casa elvetica faceva meraviglie sulla seta, e non solo – si trasforma in tutt’altro, ma mantenendo un riferimento creativo di assoluto valore. Le sciarpe Zegna ispirate dai “veli” Heberlein dimostrano, ancora una volta, che immaginare il nuovo è frutto anche del riflettere sul vecchio. Ecco perché il vecchio non è mai davvero… vecchio: il ieri è giovane, e il domani ha una certa età.

Quando
Domenica 14 novembre alle 11, alle 14.30 e alle 15.30.

Donazione
Minimo 5 euro. Il ricavato verrà devoluto al progetto “Zegna Forest” 

Prenotazione obbligatoria
Casa Zegna –  Via Marconi 23, Trivero Valdilana  Tel. 015 7591463  casazegna@zegna.com

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