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A Bielmonte si impara a sciare da settant’anni

Il maestro Mario Ferragut e la prima scuola di sci

Monte Marca (1)

Dici Bielmonte e dici scuola di sci. Quanti biellesi e non biellesi hanno imparato a sciare scendendo dal Monte Marca verso il piazzale? Dici scuola di sci di Bielmonte e dici Mario Ferragut, il primo maestro, il fondatore della scuola. Un personaggio che fa parte della mitologia dello sci biellese in generale.

Oggi la scuola di Bielmonte conta più di quaranta maestri e i bambini (di tutte le età…) apprendono i rudimenti della disciplina come un tempo. Cadendo, cadendo ancora, spazzando la neve, appaiando gli sci, seguendo i solchi del maestro e poi, con un po’ di pazienza… Ecco, Mario Ferragut, che se n’è andato a ottantacinque anni nel 2010, aveva una pazienza infinita. Con lui imparavano tutti perché sapeva trasmettere, più ancora della tecnica, la sua altrettanto infinita passione. Passione che veniva da lontano. Lui l’aveva portata a Bielmonte da Cesana Torinese, dove era nato, passando per Oropa. Lì nel 1952, quando indossava la divisa della Guardia di Finanza, insegnava già ai suoi colleghi come sciare. Allora Bielmonte era ancora solo un progetto, ma quattro anni dopo, con la prima seggiovia ormai pronta per essere inaugurata, si trattava di affidare la nascente stazione a un uomo esperto, anzi due. Fu Ermenegildo Zegna a volere Mario Ferragut per guidare lo sviluppo dell’attività ludica e sportiva. Gli fu affiancato il geometra Quintino Biasetti di Trivero e quel sodalizio, chiamato Società “Sessera” poté concretizzare il progetto del conte Zegna. Era l’inverno 1956-1957.

Per i primi anni la scuola di sci fu un’esperienza pionieristica, alla buona, ma era chiaro che con la crescita di Bielmonte sarebbe arrivato presto il tempo di fare sul serio.

Su “Eco di Biella” del 1° febbraio 1962 si legge: «Le pendici di Bielmonte, del monte Cerchio e del monte Marca, tuttora ben innevate e servite da tre skilift ed una seggiovia, hanno registrato quest’anno un notevole aumento di sciatori. Ogni domenica è un incessante fluire di macchine provenienti dalle più lontane provincie del Piemonte e della Lombardia. In considerazione del vertiginoso incremento degli sportivi, a Bielmonte è ultimamente sorta una scuola di sci, gestita dal maestro Mario Ferragut. I corsi hanno incontrato il pieno consenso degli allievi». E già l’anno seguente il solo maestro Ferragut non bastava più, ecco quindi Ferdinando David da Gressoney-La-Trinité che si era fatto le ossa presso la scuola di sci del Lago del Mucrone e che arrivava a Bielmonte consapevole che non si sarebbe stato il due senza il tre.

Nel 1965, mentre era già in esercizio il negozio di articoli sportivi “Ferragut Sport” (ma c’erano anche il “Rolando Sport” e la “Cirmolo Boutique”), erano entrati in squadra anche Ramella Pezza, Ramella Trotta e sua moglie, definita “Nurse della neve”. Quattro maestri e una “infermiera”, tutti autorizzati dalla FISI. Sì, si stava già facendo sul serio. E ancora di più dall’inverno del 1974, quando gli studenti delle superiori, principianti dello sci, potevano trovare a Bielmonte il nazionale Giansilvio Rolando.

C’è una foto del 1977 che ritrae sette maestri, e non erano tutti quelli in servizio (l’equipe al completo ne contava dodici, tra cui anche l’ex nazionale belga Didier Xhaet), che posano nello storico negozio Nicola Aristide di Gaglianico, equipaggiati Rossignol. La Rossignol e la FISI avevano puntato su Bielmonte per la preparazione dei potenziali campioni di domani allestendo un centro agonistico dedicato ai ragazzini. A conferma del fatto che i maestri di Bielmonte, allora come oggi, erano di ottimo livello. Quelli erano gli inverni della “Valanga Azzurra” e l’entusiasmo era travolgente.

Su tutti e tutto vigilava l’esperto Ferragut. La sua, su quei monti era già una storia lunga nel 1978. Il 5 gennaio di quell’anno “Eco di Biella” scriveva: «lo si può considerare il padre della stazione sciistica. Arrivò in Caulera nel 1952 quando esisteva solamente lo chalet Bielmonte e niente altro. Ebbe subito fiducia del luogo infatti rinunciò alla proposta dello Zegna di condurre il rifugio di Stavello dove sorgeva l’unico impianto di risalita della Panoramica per gestire lo chalet». Mario Ferragut ci ha creduto fin da subito e Bielmonte è stata la sua vita.

Nel 2013 si è disputato per la prima volta il “Trofeo Ferrragut”, un appuntamento che si ripresenta il 16 marzo di quest’anno all’insegna degli amanti dello sci d’antan. Una bella occasione per rievocare una differente modalità di scivolare sulla neve, tra collezionismo e passione per una sportività più lenta e più naturale. Sicuramente il grande Ferragut avrebbe corretto pazientemente anche i più disinvolti, perché lui, su quegli di legno lunghi lunghi, con quegli scarponi di cuoio, con quei pantaloni a sbuffo aveva imparato.

A Bielmonte, moderna stazione invernale, si vive ancora quell’atmosfera speciale fatta di futuro e tradizione.

Danilo Craveia, coordinatore scientifico dell’archivio Zegna

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